Sono oramai quattro anni che lavoro nel mondo della comunicazione per il campo farmacia ed ancor prima ho lavorato per anni nel mondo della comunicazione e del giornalismo, riscontrando nella mentalità comune di ogni singolo cliente una diffidenza latente verso il marketing, uno sguardo di traverso nei confronti degli operatori di questo settore, salvo poi ricredersi nel momento in cui sia il numero di clienti che dei conseguenti scontrini battuti iniziava ad aumentare. Quello della farmacia resta sicuramente uno dei campi in maggior evoluzione oggi e riuscire a comprendere le necessità del settore, individuando le soluzioni ai problemi più urgenti non è cosa facile. Dall’altra parte in questi quattro anni le risposte che mi son sentito dare in merito al nostro servizio ed al marketing in generale sono state alle volte inaccettabili, risposte che non si possono certo permettere a degli imprenditori che hanno voglia e necessità di crescere.
“la croce in genere la tengo spenta così non consumo”, oppure “faccio già pubblicità (che non vuol assolutamente dire che si faccia marketing), spendo la bellezza di trecento euro all’anno su i quotidiani”, ma la risposta che più di tutte ferisce i miei “sentimenti” di esperto del settore è sempre la stessa “io non credo in queste cose”.
In genere quando sento la fatidica risposta la mia reazione è sempre la stessa “ed allora quale tecnica ha messo in piedi per attirare più persone all’interno della sua farmacia ?”. La reazione a questa seconda domanda in genere è varia, dal mutismo, all’alzata di occhi al cielo come se un intervento divino prima o poi arriverà a sistemare le cose , a quella più vera e sincera “nessuna , aspettiamo che le cose cambino”.
Partendo dal presupposto che ognuno di noi nella vita di tutti i giorni è una “buona vittima” del marketing, queste risposte non possono essere accettate. Neanche da imprenditori che ogni giorni sono sotto l’occhio attento del marketing, a partire da quello che mangiano a colazione fino ad arrivare allo spazzolino da denti con cui si lavano prima di andare a dormire.
I risultati sono costantemente sotto gli occhi anche dei non addetti ai lavori. Le farmacie che qualche anno fa avevano deciso di cambiare e di intraprendere una strada diversa oggi vivono di un indotto portato da quella intuizione che, anche se non li rende totalmente autosufficienti, permette loro di partire ogni mese da una base sicura di clienti alla ricerca non del semplice farmaco, ma di tutto quello che il farmacista può offrire loro, soprattutto in termini di servizi. Ancora oggi, fortunatamente, la figura del farmacista è una di quelle che nell’immaginario collettivo rappresenta fiducia, professionalità e competenza. Tutti elementi che associati ad un buon marketing e a dei consigli rivolti a migliorare la vita del cliente possono fare davvero la differenza. Io credo “in queste cose” , credo che un rapporto migliore con il cliente possa cambiare la situazione, credo che un’immagine viva e più fresca di qualsiasi azienda sul mercato possa invogliare la clientela a rivolgersi in maniera differente, credo anche però che non sia un lavoro che tutti possono svolgere ed è per questo che indipendentemente dalla tipologia di azienda interessata, sia importante sempre rivolgersi a dei professionisti, a delle persone che hanno studiato il campo e che ne hanno fatto una ragione di vita, il marketing “fatto in casa” non può essere una soluzione
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